Realizzato in collaborazione con
Mettiamo radici per un futuro sostenibile. Dalla terapia alla formazione professionale.
Grazie al percorso svolto finora, alle competenze acquisite e grazie al sostegno dei fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese, abbiamo arricchito la nostra proposta. Riprendiamo infatti le attività con nuovi attrezzi, dotazioni ed energie che
renderanno più agevole il nostro lavoro in orto e più godibile lo spazio in cui operiamo e ci consentiranno di arricchire il percorso di nuove esperienze.
Siamo tornati infatti nell’orto sinergico, per rimetterlo in produzione dopo i mesi più freddi e continuarne la cura e gestione condivisa.
Uno spazio più ampio è stato riservato alla coltivazione di erbe aromatiche e officinali, che saranno al centro di un nuovo
progetto di conoscenza, trasformazione e confezionamento. Questo ha visto i ragazzi in formazione coinvolti in un processo completo di produzione artigianale di spezie e tisane, dalla piantumazione all’essiccazione, fino al
confezionamento e alla distribuzione e condivisione con le famiglie.
Il progetto Piantiamo non si pone come esperienza di ortoterapia, ma come opportunità formativa e di inserimento sociale e lavorativo rivolta a ragazzi disabili che siano in procinto di raggiungere o abbiano già raggiunto la maggiore età, dopo la quale il percorso di assistenza socio-sanitaria ad essi riservato giunge al termine. I ragazzi destinatari della formazione, pur provenendo da ambiti clinici diversi, si sono trovati ad operare in una squadra di lavoro e in un contesto lavorativo e di avviamento al lavoro.
Sebbene le attività si siano svolte in un ambiente protetto, non c’è stato alcun presidio di terapisti e personale medico e l’approccio è stato volto a trasferire competenze e abilità. Destinatari sono stati ragazzi con quadri clinici diversi (dall’autismo alla sindrome di down), che si sono presi cura di uno spazio e di un orto sinergico, adempiendo settimanalmente alle attività necessarie al raggiungimento dell’obiettivo. Sotto la guida dei formatori (dell’associazione Fuori dal Seminato) hanno coltivato, cucinato e degustato i prodotti nel corso del progetto formativo, apprendendo
metodologie e pratiche e imparando a coordinarsi all’interno di un gruppo. Il percorso ha prodotto, infine, un
cortometraggio che documenta l’esperienza e vede protagonisti i ragazzi stessi.